Descrizione
Erice rientra formalmente tra le Zone Franche Montane. La proposta del Comune è stata accolta dall’assessorato regionale Attività produttive grazie alla lettura corretta indicata dall’assessore Mimmo Turano della seconda parte dell’articolo 1 della legge n.641 del 17/12/2019 che recita “… o porzioni di aree comunali densamente edificate, poste sempre al di sopra di 500 metri sul livello del mare, con popolazione residente sempre inferiore ai 15 mila abitanti, e costituenti nuclei storicizzati dove sono presenti fenomeni di spopolamento calcolati in funzione dell’andamento demografico di tali aree con dati storici certi negli ultimi 50 anni”.
«Crediamo molto nelle Zone Franche Montane e l’inserimento formale al suo interno, grazie all’impegno del vice sindaco Gianni Mauro e all’intuizione dell’assessore alle attività produttive Mimmo Turano, rappresenta un altro importante tassello in questo percorso – commenta la sindaca Daniela Toscano -. Da tempo Erice si spende affinché il territorio montano possa essere considerato alla stregua degli altri 156 che, legittimamente, rivendicano maggiori attenzioni. Le Zone Franche Montane rappresentano infatti una grande opportunità da cogliere e per il cui riconoscimento continueremo a lottare».
«Con la crisi economica e, soprattutto, a seguito della pandemia, i territori montani rischiano una desertificazione, sia demografica che economica, che ritengo preoccupante – aggiunge il vice sindaco Gianni Mauro -. Questi stessi territori, di cui Erice adesso farà parte formalmente, rappresentano tuttavia una enorme risorsa per l’Italia sia sotto il profilo storico-artistico che paesaggistico e, ovviamente, turistico. Per questo le ZFM rappresentano una priorità, perché l’istituzione di una fiscalità di sviluppo è la migliore soluzione per aprire le porte ad un rapido riavvio dei territori e delle rispettive condizioni economiche e di sviluppo. Attendiamo sempre che il Parlamento nazionale batta un colpo dopo che l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre del 2019».
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Ultimo aggiornamento: 13 novembre 2024, 18:11