Descrizione
Questa mattina si è svolta, nei pressi di Porta Trapani, ad Erice, la cerimonia di commemorazione in ricordo del carabiniere Gennaro Esposito, a 33 anni dalla sua tragica scomparsa avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1992 durante un servizio di controllo.
Hanno preso parte alla stessa rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, autorità civili e religiose. Per il Comune di Erice erano presenti il vicesindaco Paolo Genco, anche in qualità di assessore alla Polizia municipale ed i vigili urbani in alta uniforme col gonfalone comunale.
«Il ricordo del carabiniere Esposito – ha dichiarato la sindaca di Erice, Daniela Toscano – è parte integrante della memoria collettiva di Erice. Ogni anno rinnoviamo questo momento non solo per onorare il suo sacrificio, ma per riaffermare l’importanza della presenza dello Stato sul territorio, attraverso l’impegno quotidiano di donne e uomini in uniforme».
«Questa commemorazione – ha aggiunto il vicesindaco Genco – è un gesto dovuto a chi, come Esposito, ha perso la vita svolgendo il proprio dovere. La sua figura rimane un esempio di dedizione al servizio pubblico, che merita di essere ricordato con rispetto e continuità istituzionale».
Al termine della cerimonia è stata deposta una corona di alloro presso la lapide commemorativa, seguita da un momento di raccoglimento. La giornata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa di San Salvatore.
Gennaro Esposito era un giovane Carabiniere originario di San Giorgio a Cremano (NA) che avrebbe dovuto compiere 24 anni dopo pochi mesi dal tragico evento. Si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri agli inizi degli anni ’90 ed era stato destinato, alla fine del corso, alla Stazione Carabinieri di Erice Vetta dove prestava servizio con dedizione e professionalità.
La notte tra il 30 e il 31 maggio del 1992, Esposito, libero dal servizio, decideva di seguire i colleghi, impegnati in un servizio perlustrativo mirato a difesa di un abitato dove, in quel periodo, si verificavano innumerevoli furti. In quella circostanza, il Car. Esposito si era posizionato nei pressi di Porta Trapani, su un tratto delle mura ciclopiche sotto le quali si apre un ampio parcheggio. Da quella posizione, infatti, aveva una buona visuale che gli permetteva di comunicare ai colleghi, tramite radio portatile, le novità o i movimenti sospetti nella zona fino a poco dopo le 2, quando le comunicazioni si interrompevano.
Allertati da questa situazione, i militari si mettevano alla ricerca del collega fino alle ore 2.30 quando scoprivano che il malcapitato era caduto da un’altezza di circa otto metri a causa del cedimento del muro su cui si trovava.
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Ultimo aggiornamento: 30 maggio 2025, 14:33